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L’Edificio dei Sali Potassici – una storia tra passato e futuro

Il Parco di Molentargius è, come vi abbiamo già raccontato negli scorsi articoli, un luogo ricco di tanti elementi: storia, archeologia industriale, flora, fauna… un connubio incredibile nel cuore della città di Cagliari!

La più grande eredità storica conservata a Molentargius è sicuramente la presenza di diverse strutture e fabbricati appartenenti al periodo in cui le Saline erano ancora in funzione: tra i recentemente restaurati abbiamo L’Edificio dei Sali Scelti (ormai sede amministrativa del Parco e del nostro Infopoint) e il Ricovero dei Forzati.

Svettante a fianco al bacino del Perda Bianca, si può scorgere un grande edificio dismesso, argomento di cui tratteremo oggi: l’Edificio dei Sali Potassici.

Questo edificio risale al 1939, nato proprio con lo scopo di estrarre i sali di potassio dalle acque madri della Salina. L’edificio era composto da impianti simili a quello dell’Edificio dei Sali Scelti e veniva alimentato dall’idrovora della Palma, con le acque madri provenienti dalle vasche omonime.

Durante la Seconda guerra mondiale, in seguito ai lavori di sistemazione agraria, il mercato dei prodotti chimici e dei fertilizzanti fece salire il prezzo dei sali potassici, i quali all’epoca venivano importanti dalla Francia e dal Portogallo; quindi, si decise di costruire a Cagliari un moderno impianto capace di coprire le esigenze interne ed estere del mercato.

Con questa intenzione vennero costruite numerose piccole caselle salanti, dove, per successive evaporazioni, si otteneva il prodotto in una spessa crosta. Il “sale di potassio”, o meglio noto anche come “Schoenite”, non era altro che il cloruro di potassio presente nelle acque madri nella quantità di 20-25 grammi per litro e impiegato principalmente per la produzione di fertilizzanti.

 

Costituito da un corpo centrale dove un tempo si producevano i sali potassici e due laterali sfruttati come magazzini, l’Edificio dei Sali Potassici fino a un anno fa presentava diversi elementi: le strutture portanti in legno e in acciaio inossidabile, i cicloni in posizione originale, la caldaia e l’essiccatore. Tutti elementi fondamentali per una struttura industriale efficiente.

Venne dismesso negli anni ’60 e solo recentemente è divenuto protagonista di una nuova storia!

Grazie a un investimento con i fondi comunitari Por-Fesr, l’impianto dei Sali potassici verrà recuperato per fini turistici e didattici: nel corpo centrale ospiterà uno spazio espositivo funzionale alle attività svolte all’interno del Parco (un vero e proprio museo), mentre i due corpi laterali saranno destinati il primo ad accogliere una foresteria e il secondo per ospitare una palestra/spogliatoio per le attività dedicate al canoismo e al kayak.

Se mai vi capiterà nei prossimi giorni, passeggiando lungo Via La Palma per entrare al Parco, dopo aver noleggiato una delle bici all’Infopoint o effettuato una dei nostri tour, puntate lo sguardo proprio sull’altro versante del bacino del Perda bianca dove sicuramente riuscirete a scorgere e ad osservare l’edificio nella sua trasformazione. Vi alleghiamo qui sotto alcune foto di ieri, di oggi e, secondo i progetti di CINQUEA, di domani. L’Edificio e la sua trasformazione son stati oggetto anche di studio da parte di un progetto ASOC (A Scuola di Open Coesione) seguito dal team “RiSaliamo” dell’istituto Mattei di Decimomannu, i quali hanno prodotto diversi contenuti interessanti sull’Edificio dei Sali potassici.

Foto 4 e 5 fonte www.cinquea.com

 

edificio sali potassici
edificio sali potassici
edificio sali potassici
edificio sali potassici
edificio sali potassici CinqueA
edificio sali potassici CinqueA

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