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Come avrete potuto constatare, grazie a nostri lavori di ricerca sulla storia della Salina di Cagliari presso l’Archivio di Stato di Cagliari, abbiamo dato vita al nuovo tour “Anime Perse – Il cammino dei Forzati” (disponibile sempre su prenotazione all’Infopoint Molentargius Saline). 
Ci siamo imbattuti in diversi documenti che raccontano, seppure in maniera frammentaria, perle di storia quotidiana all’interno della Salina di Cagliari.

Oggi ve ne sveliamo uno che risale al 12 Novembre 1829.

All’epoca, i forzati lavoravano alla Salina di Molentargius da quasi sessant’anni, in una macchina complessa che prevedeva non solo la presenza dei salinieri comandati, ma anche di aguzzini e delle truppe incaricate alla loro sorveglianza.
In questo documento inedito le truppe scrivono al Viceré Giuseppe Maria Roberti, Conte di Castelvero delle loro condizioni di lavoro, dove “il servizio che (la truppa) deve fare per la guardia dei forzati è così gravosa che una piccola guarniggione come questa di Cagliari non può sopportarlo senza gravissimi danni del Regio Servizio”.

Le truppe descrivono diverse difficoltà tra cui quella in cui si narra che la Salina fosse distante un’ora dal luogo di ritiro e loro erano costretti, tra le strade fangose e la sabbia bollente, a fare il percorso almeno quattro volte al giorno, dovendo rientrare alle 11 verso le carceri di Cagliari per il pasto dei forzati.
Ciò che preoccupava di più le truppe era la demoralizzazione dei giovani soldati, i quali non potendo essere sorvegliati adeguatamente, rischiavano di imparare dai forzati “la più fine maniera di rubare e di commettere delitti”.

Curiosità: nel testo viene citata diverse volte la parola “picchetto”; ha due significati: nella frase “li picchetti ai forzati oltrepassano li 200 al giorno”, potrebbe riferirsi alla punizione del picchetto, la quale era solita essere applicata nel 1700 nell’esercito piemontese, la quale costringeva il punito, ritto su una gamba sola per alcune ore ad appoggiare il piede nudo dell’all’altra gamba su una punta aguzza;
L’altra espressione, usata nella frase “infattamente quelli istessi di picchetto, sono di guardia all’indomani..” invece indica l’essere di guardia.

Storia della Salina di Cagliari Documento

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